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Eruzioni maculo papulari: quali caratteristiche e che effetti hanno sulla pelle in terapia?
Le eruzioni maculo papulari sono l’effetto collaterale più frequente che colpisce circa l’80% delle persone sottoposti a targeted therapy con inibitori EGFR.
Si presentano inizalmente come un rash cutaneo, con rossore, edema e lieve desquamazione, che evolve in una forma “acneiforme”, con lesioni papulo-pustule follicolari predominanti sulle zone seborroiche di viso, tronco e cuoio capelluto. A differenza dell’acne però non si osservano elementi ritenzionali o comedoni (punti neri).
Le eruzioni maculo papulari provocano sulla pelle arrossamenti, irritazioni e una forte sensazione di prurito. Inoltre, in una fase più acuta, le papule possono infettarsi e assumere un aspetto di impetigine o sviluppare ispessimenti e croste.
𓄼 RIMEDI
Quali sono i rimedi per le eruzioni maculo papulari?
Le eruzioni maculo papulari compaiono solitamente dopo 1-2 settimane dall’inizio della terapia e possono anche regredire spontaneamente dopo circa un mese dalla sospensione della stessa.
È fondamentale però coadiuvare la pelle con prodotti specifici, anche durante la terapia, al fine di attenuare gli arrossamenti, le irritazioni e il prurito che le eruzioni maculo papulari provocano sulla cute.
È altrettanto importante evitare un’eccessiva detersione della cute e prodotti che possano causare secchezza cutanea, preferendo invece un detergente delicato, dall’azione protettiva e normalizzante.
Si consiglia poi l’uso regolare una crema lenitiva, dopo il bagno o la doccia , applicandola con massaggi delicati fino al completo assorbimento sulle aree interessate dalle eruzioni maculo papulari di viso e corpo.
Per impedire il peggioramento dei sintomi è indicato inoltre non esporsi al sole in modo eccessivo, non usare cere depilatorie, rasoi elettrici e prodotti cosmetici con alcool, oltre a non indossare indumenti troppo stretti che possono causare sfregamenti sulla pelle e creare ulteriori irritazioni.