Nello sviluppo di una patologia oncologica il sistema immunitario è sicuramente la prima componente coinvolta.
Seppur normalmente il sistema immunitario, il naturale meccanismo di difesa dell’uomo, sarebbe in grado di attivarsi per combattere i corpi estranei all’organismo, nel caso delle cellule neoplastiche questo non succede. Ciò è principalmente dovuto al fatto che questa tipologia di cellule è in grado di adottare dei meccanismi tali da eludere il controllo da parte del sistema immunitario e silenziarne quindi l’effetto.
La sua mancata attivazione diventa quindi uno dei principali fattori che favorisce lo sviluppo del tumore. L’utilizzo di farmaci immunoterapici, che sono in grado di stimolare dall’esterno l’attività del sistema immunitario per combattere la patologia oncologica, può rappresentare di conseguenza un mezzo molto importante per trattare il tumore, soprattutto se combinato con altre terapie oncologiche.
Farmaci immunoterapici: cosa sono e come funzionano
L’immunoterapia fa parte degli approcci più recenti per il trattamento dei tumori. Essa, infatti, si distingue dalle terapie tradizionali come radioterapia e chemioterapia per le sue modalità d’azione e per gli effetti collaterali coinvolti.
L’immunoterapia si basa su l’utilizzo di farmaci in grado di modificare l’attività del sistema immunitario contro le cellule tumorali. Ad oggi, i farmaci maggiormente utilizzati in questi trattamenti sono i farmaci immunostimolanti.
L’immunostimolazione nella terapia oncologica
Questa classe di farmaci agisce ripristinando l’attività di riconoscimento e di contrasto delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario. Questo viene fatto individuando i cosiddetti checkpoint, cioè molecole tumorali coinvolte nell’elusione del sistema immunitario, che quindi, una volta disattivate, permettono di farlo tornare al suo normale funzionamento.
Visto quindi che i farmaci immunoterapici agiscono indirettamente contro le cellule neoplastiche, gli effetti benefici correlati al loro utilizzo sono visibili con tempi più lunghi rispetto alle altre terapie, fino a 16-20 settimane.
Tuttavia, rispetto alle terapie tradizionali, si possono presentare dei vantaggi, quali:
- lo sviluppo della memoria immunologica, cioè la capacità dell’organismo di ricordare i meccanismi di difesa indotti dai farmaci anche a seguito della sospensione del trattamento, aumentando così la durata degli effetti e garantendo un impatto positivo sulla vita dei pazienti;
- effetti collaterali di lieve o moderata entità e che consistono principalmente in processi infiammatori temporanei, portando tossicità cutanee sulla pelle ridotti rispetto agli effetti collaterali tipici della chemioterapia o radioterapia (vomito, nausea, perdita di capelli).
Contro i tumori: gli anticorpi monoclonali e le cellule CAR-T
I farmaci immunoterapici rappresentano quindi una nuova importante risorsa per la terapia oncologica, in quanto permettono un approccio più personalizzato e mirato. I più utilizzati al momento sono gli anticorpi monoclonali.
Anticorpi monoclonali e sistema immunitario
Gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario. Ogni singola classe di anticorpi è in grado di riconoscere in maniera specifica e univoca una piccola porzione di molecole target, dette antigene. Una volta che avviene questo riconoscimento si attivano precisi processi cellulari e molecolari.
Gli anticorpi monoclonali, in particolar modo, sono una classe di anticorpi in grado di riconoscere il medesimo antigene.
Gli anticorpi monoclonali nella terapia tumorale possono essere utilizzati con diversi scopi:
- possono agire riconoscendo e disattivando i checkpoint tumorali, favorendo quindi l’attività del sistema immunitario contro il tumore;
- possono inibire la proliferazione delle cellule tumorali;
- possono bloccare l’angiogenesi (cioè la crescita di vasi che alimenta il tumore);
- possono trasportare isotopi radioattivi o farmaci antitumorali direttamente al sito del tumore, permettendo così una terapia più locale e mirata;
- possono decorare le cellule tumorali, attirando l’attenzione del sistema immunitario e favorendo così, anche in questo caso, una terapia più mirata.
Al giorno d’oggi l’immunoterapia sta progressivamente affiancando la terapia oncologica tradizionale, con lo scopo di sfruttare la naturale difesa del corpo, cioè il sistema immunitario, aggirato dalle cellule tumorali stesse. La sua riattivazione attraverso terapie farmacologiche specifiche è possibile ed è utile per ridurre lo sviluppo del tumore.
FONTI:
- https://www.immunoncologia.org/pages/publicArea/saperneDiPiu/comeFunziona/
- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/immunostimolanti
- https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/lo-sai-che/gli-anticorpi-monoclonali-si-usano-gia-da-tempo-in-oncologia
- https://www.sifweb.org/sif-magazine/articolo/farmaci-e-tumori-cosa-c-e-di-nuovo-e-come-cambia-la-chemioterapia-2021-02-03