La stagione fredda può provocare un’eccessiva secchezza della pelle, specialmente per quanto riguarda le aree più esposte al freddo, come le mani. Ciò viene accentuati dal fatto che la pelle di quest’area è mediamente più sottile rispetto a quella del resto del corpo e possiede un numero inferiore di ghiandole sebacee.
È inoltre da tenere in considerazione il fatto che, se la pelle è già soggetta a patologie che ne causano un’eccessiva disidratazione, come avviene nel caso dell’eritrodisestesia palmo plantare, il freddo può decisamente essere un nemico temibile. In questi casi, però, esistono degli specifici prodotti per il trattamento della sindrome mano piede che possono aiutare contro la secchezza e gli ispessimenti cutanei tipici di questa patologia.
Lo stato di disidratazione, che sia quindi dovuto al freddo o ad una patologia, può essere più o meno invalidante nelle normali attività quotidiane. Esso può infatti mantenersi nell’ambito della screpolatura, che penalizza dal punto di vista estetico le mani e genera una fastidiosa sensazione di tensione cutanea. Oppure, in particolare se non viene adeguatamente trattata, può accompagnarsi alla comparsa di vere e proprie fissurazioni, che caratterizzano la cosiddetta dermatite da freddo.
Per questo è importante ricorrere a delle piccole accortezze quotidiane per ridurre questi disagi, come l’utilizzo di prodotti che rispettino il normale equilibrio della pelle e la aiutino a ripristinare la sua corretta funzionalità e struttura.
Eccessiva secchezza delle mani: perché il freddo peggiora la situazione
In condizioni normali, la pelle è soggetta a un equilibrio che le consente di mantenere la giusta idratazione. La concentrazione con cui sono presenti molecole igroscopiche come l’urea e l’acido ialuronico determina quanta acqua viene trattenuta dalla cute e quanta è destinata invece ad evaporare. Questo viene controllato da un film superficiale ricco di lipidi particolari, come le ceramidi, che crea una barriera modulabile al passaggio delle molecole di acqua.
L’assottigliamento del mantello protettivo altera questo equilibrio, causando l’evaporazione dell’acqua contenuta negli strati più superficiali. Da qui l’aspetto raggrinzito della cute, che diventa ruvida, screpolata. Questo fenomeno è definito xerosi e può essere associato alla formazione di fissurazioni e ragadi, lesioni molto dolorose e di lenta e difficile guarigione.
La disidratazione può essere accompagnata da prurito: in questo caso, il grattamento peggiora la situazione, aumentando il rischio di contaminazione delle lesioni e di comparsa di eczemi infetti.
Cause e ragioni della secchezza durante il freddo
Durante la stagione fredda, le basse temperature possono alterare il bilancio di idratazione della pelle, per diverse ragioni. In primo luogo perché, con il freddo, i vasi sanguigni si contraggono allo scopo di evitare di disperdere calore e quindi la cute risulta meno nutrita. In secondo luogo, perché la ridotta esposizione al sole contribuisce a impoverire l’organismo di vitamina D, elemento importante per il corretto trofismo cutaneo. Infine, la disidratazione può essere accentuata dalla permanenza in ambienti resi secchi dall’accensione dei riscaldamenti artificiali.
Il fenomeno può poi intensificarsi se vengono applicati saponi aggressivi e anche se si utilizzano detersivi per la pulizia della casa senza adeguato isolamento delle mani.
Persino il frequente uso dei disinfettanti a base alcolica, entrati nella quotidianità da alcuni anni, può rientrare fra i fattori responsabili della secchezza cutanea. I dermatologi dichiarano di avere diagnosticato, negli ultimi anni, un numero significativamente più elevato di dermatiti irritative alle mani rispetto a quelli precedenti. Questo non significa che si debba ridurre la frequenza d’uso di presidi che si sono rivelati molto utili come strumenti di tutela nei confronti del contagio, ma che si debbano prestare cure aggiuntive alla arre della pelle colpite.
Eccessiva secchezza delle mani: cosa fare
L’applicazione di prodotti occlusivi (ad esempio a base di sostanze quali le paraffine) potrebbe essere suggerita dall’istinto, ma interferisce con l’equilibrio che regola la quantità di acqua trattenuta dalla pelle. Pertanto, non rappresenta una valida soluzione, se non in casi molto particolari e per episodi specifici nei quali ci si debba esporre a temperature molto basse.
Per il trattamento quotidiano e nel lungo periodo, è preferibile scegliere creme ricche di lipidi come gli oli vegetali, perché analoghi alle ceramidi presenti nella pelle e particolarmente adatti al ripristino del film idrolipidico impoverito. Ideali sono anche le creme ad azione emolliente e riepitelizzante, formulate specificamente per contrastare la desquamazione della pelle delle mani e dei piedi.
Inoltre, la presenza di sostanze quali l’urea, che potenzia la capacità della pelle di trattenere l’acqua, favorisce il mantenimento della corretta idratazione.
L’applicazione di questi prodotti eviterà anche la disidratazione delle cuticole, prevenendo la comparsa di pellicine sgradevoli dal punto di vista estetico.
Le pelli a tendenza atopica, più sensibili agli sbalzi di temperatura, beneficiano in maniera particolare dell’applicazione di creme con queste caratteristiche, che possono contribuire a ridurre il rischio di riacutizzazioni della dermatite.
Consigli per secchezza di pelle e mani
Per la pulizia delle mani, è consigliabile evitare prodotti ricchi di tensioattivi, che assottigliano ulteriormente il mantello protettivo. È preferibile optare per detergenti a base lipidica, che agiscano sulla base di un meccanismo di detersione per affinità.
Dopo il lavaggio, l’asciugatura con un telo morbido eseguita tamponando la cute anziché sfregarla permetterà di eliminare tutta l’umidità presente senza provocare irritazioni aggiuntive ed un peggioramento della secchezza della pelle.
Inoltre, se si devono effettuare pulizie degli ambienti, indossare guanti di gomma o lattice per evitare che sostanze aggressive e irritanti possano arrivare a contatto con la pelle. È anche importante, in inverno, non uscire mai all’esterno senza guanti di lana o pile, per proteggere le mani dall’effetto aggressivo del freddo.
Per mantenere il giusto grado di umidità negli ambienti domestici, è possibile contrastare l’effetto disidratante dei riscaldamenti artificiali con l’utilizzo di appositi umidificatori.
Fonti:
- Gruppo San Donato. Coronavirus, dermatite alle mani per i troppi lavaggi. Come prevenire
- E. Galli et al. Il “perché” dello skin care nella dermatite atopica. Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica. (2018) https://www.riaponline.it/wp-content/uploads/2018/10/04_Galli-1.pdf